L’emergenza sanitaria per COVIR19 e l’ordinanza regionale ci hanno costretto a sospendere il servizio di Ristorante Solidale Ruben
Ruben è un ristorante solidale pensato le famiglie e le persone che vivono un momento di difficoltà e disagio economico. Quando si parla di “nuova povertà” si intende un fenomeno che riguarda persone e famiglie che si ritenevano fino a poco tempo farelativamente protette e al sicuro (dal punto di vista economico e lavorativo) e per le quali era lontanissimo il ricorso a forme di aiuto di tipo assistenziale. Si tratta quindi di soggetti profondamentidiversi rispetto alla definizione che si dava alla povertà fino a qualche anno fa. Sono persone spesso istruite, provenienti dal ceto medio, con capacità, competenze e spesso alti profili culturali, che non possono quindi essere tutelate e assistite con politiche tradizionali di contrasto alle povertà. Riteniamo importante rimettere al centro la persona come portatrice di esperienze e sentimenti, come costruttrice di relazioni e come depositaria della capacità di creare legami forti, gli unici che davvero possono sostenere i percorsi di vita quando fatica e criticità appesantiscono il cammino. Mettere al centro le persone nel condividere la cena e il ristoro, per provare a riagganciare i fili invisibili della solidarietà, è il cuore di questa esperienza. La costruzione di legami solidali e relazioni, dunque, come strada possibile per riuscire ad attraversare le difficoltà. Il Ristorante Ruben accoglie storie, vite e persone, attorno ad una tavola; le sostiene e le promuove, per aumentarne la capacità di resilienza. Ruben è pensato per loro, per le persone, e a loro offre una sospensione momentanea dal bisogno, ma anche un momento di ricarica e di nuova motivazione attraverso un ambiente curato, dove ci si possa sentire a casa, dove si possa cenare anche con la propria moglie e i propri figli. Un luogo dove ritrovare e ritrovarsi, dove riconoscersi e che rispetti il tempo dello stare a tavola insieme in famiglia che non è quello strettamente necessario alla consumazione del pasto ma anche un momento dedicato alle relazioni umane e sociali, che da sempre caratterizzano il pasto come un’occasione di convivialità. L’ordinanza regionale per l’emergenza sanitaria vieta qualsiasi tipo di assembramento di persone in luogo chiuso e a Ruben, ogni sera, ci sono in media 250 persone. Come potete immaginare il non poter dar vita a quella esperienza di incontro durante il momento della cena, che è il fulcro e l’essenza del nostro modello di sostegno, ci ha messo in difficoltà, perché sappiamo che in questa situazione di emergenza generalizzata sono le fasce più deboli a pagare il prezzo più alto. Per questo abbiamo deciso che proprio in questo momento dobbiamo “esserci” e continuare a supportare i nostri commensali, mantenendo la modalità accogliente e lo stile bello e dignitoso che contraddistingue da sempre Ruben. Da ieri sera infatti la cena viene preparata in apposito contenitore da asporto e ritirata qui a Ruben, una cena che rimane cucinata e che prevede come sempre un primo, un secondo, un contorno, frutta, dolce, pane e una bottiglietta d’acqua, con unascelta tra 4 tipi di cestini.Per scusarci per il disagio arrecato ai nostri commensali abbiamo, per il tempo necessario, introdotto la gratuità eliminando anche il famoso euro simbolico che gli adulti pagano a Ruben.